Eritrean Community in Italy sent a letter to Italian Prime Minister M.Renzi‏

From: EritreanMediaCommittéé In Italy <talema_at_hotmail.com>
Date: Sat, 3 Jan 2015 22:44:24 +0100

Richiesta al Governo Italiano: l’impegno
a revocare le ingiuste sanzioni degli ultimi 5 anni all’Eritrea.

28 dicembre 2014

 

 

La COM.ER.IT (Comunità Eritrea in Italia) invita il Governo Italiano
ad impegnarsi perché vengano revocate le due risoluzioni del Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite 1907 (2009) e 2023 (2011) imposte per sanzionare l'Eritrea
e il suo popolo sulla base di accuse fabbricate ed orchestrate dal suo
principale nemico: l’Etiopia.

Anche se il pretesto per
le ingiuste sanzioni era quello di "portare" la pace e la sicurezza
in Somalia, punire l’innocente Eritrea sulla base di false premesse, come gli
ultimi cinque anni hanno dimostrato, non ha portato la pace in Somalia né la
sicurezza nel Corno d'Africa. Le forze che hanno orchestrato menzogne contro
l'Eritrea stanno ancora scatenando il caos nella regione. L'ex Sottosegretario
per gli Affari Africani e veterano Ambasciatore Herman Cohen, che ha avuto
molti anni di esperienza e una profonda conoscenza del territorio, l'anno
scorso ha ben detto: "Quelli di noi che conoscono bene l'Eritrea, devono
capire che i dirigenti eritrei temono la militanza islamica più di qualsiasi altro
paese nella regione del Corno d'Africa. "

In breve, non c'era e
non c'è ancora "una base reale o inventata" che colleghi l'Eritrea ad
Al Shabab o a qualsiasi forma di estremismo nella regione, diverso è ciò che
gli Etiopici hanno fornito al Gruppo di Monitoraggio Somalia-Eritrea. E con il
Gruppo di Monitoraggio Somalia-Eritrea stiamo parlando di un gruppo che ha
molti problemi quando si tratta di credibilità. Come l’Ambasciatore del Sud
Africa Dottor Mashabane ha detto nel 2011: questo è un gruppo che non può
"assumersi le sue responsabilità ed espletare il suo mandato con
professionalità, imparzialità ed obiettività." Questo è un Gruppo di
Monitoraggio che è influenzato da destra e sinistra "da considerazioni
politiche al di fuori del suo mandato". Le uscite vergognose di Dinesh
Mahtani (il suo esperto finanziario) all'inizio di questo autunno, essendo
stato colto in flagrante a sostenere il cambio-regime in Eritrea per conto
delle Nazioni Unite, e prima di questo l’esonero del coordinatore Matt Bryden
per il suo comportamento discutibile come osservatore, sono due casi che
dimostrano quanto questo gruppo di monitoraggio abbia completamente perso la
sua legittimità come imparziale organo inquirente dell’Onu.

Come dimostrano
chiaramente i cablogrammi diplomatici statunitensi trapelati, la Risoluzione
1907 (2009) è stata tramata negli Stati Uniti ed è nata in Etiopia. L'Eritrea è
stata punita per aver presumibilmente aiutato con le armi gli insorti in
Somalia, ma proprio il rapporto delle Nazioni Unite ammette che:
"L'ottanta per cento delle munizioni disponibili presso i mercati degli
armamenti somali è stato fornito dal TFG e dalle truppe etiopiche, (...)
 Il comitato di monitoraggio ha ricevuto informazioni su circa 25 voli
militari da parte dell'Etiopia in Somalia e sapeva che le truppe etiopiche
avevano portato equipaggiamenti militari nel paese per armare i clan
amichevoli ".

Lo stesso vale con la
Risoluzione 2023 (2011) che è stata adottata sotto le false accuse di Etiopia e
Kenya contro l'Eritrea. Su accusa dell'Etiopia, l’Ambasciatore russo Vitaly
Churkin ha detto il 5 dicembre 2011, giorno in cui la Risoluzione 2023 (2011) è
stata adottata, che "il Consiglio di Sicurezza non ha presentato prove
convincenti del coinvolgimento dell'Eritrea in quell'incidente. Non abbiamo
visto i risultati di qualsiasi indagine su questo incidente, se davvero ce ne
fosse uno." Sulle accuse del Kenya, il gruppo di Monitoraggio delle
Nazioni Unite ha ammesso che lo stesso "Gruppo di Monitoraggio
Somalia-Eritrea non ha trovato alcuna prova a sostegno delle accuse
che L'Eritrea abbia per via aerea fornito al-Shabaab armi e munizioni nel mese
di ottobre e novembre 2011. Non vi è nessuna prova a sostegno delle accuse di
uno o più aeroplani atterrati a Baidoa International Airport tra il 29 ottobre
e il 3 Novembre 2011, o che durante lo stesso periodo l'Eritrea abbia fornito
armi e munizioni ad al-Shabaab per mezzo di aerei a Baidoa ".

Sicuramente, il
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, come organo istituito per mantenere
la pace e la sicurezza nel mondo, non deve mai punire le nazioni e i popoli ben
sapendo di basarsi su invenzioni. L’Eritrea, come nazione che ha affrontato la
sua giusta quota di tentativi di destabilizzazione da parte di estremisti
religiosi stranieri, è il partner più affidabile che l'ONU possa avere per la
pace e la sicurezza nel Corno d'Africa. Merita l’incoraggiamento e il positivo
coinvolgimento del Consiglio di Sicurezza e, sicuramente, non le sanzioni sulla
base di menzogne. Così è tempo che ci si assuma la responsabilità nel Consiglio
di Sicurezza delle Nazioni Unite di sospendere queste sanzioni illegali contro
il popolo dell’Eritrea che lavora sodo.

In primo luogo non c'era
alcuna giustificazione razionale per imporre sanzioni, e ora c'è ancora meno
spiegazione razionale per mantenerla. Il fatto che il SEMG (Somalia-Eritrea
Monitoring Group) sia uscito allo scoperto e abbia ammesso nei suoi ultimi
tre rapporti che non ci sono prove credibili che collegano l'Eritrea alla
Somalia è un altro motivo per farla finita con loro. Pertanto chiediamo
l’immediata ed incondizionata revoca di queste sanzioni durate oltre il dovuto.

In aggiunta, il
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, come uno dei garanti degli Accordi
di Algeri, ha l'obbligo di costringere l'Etiopia a liberare immediatamente e
senza condizioni i territori sovrani eritrei occupati illegalmente, compresa la
città di Badme. A nessuna nazione, grande o piccola, dovrebbe essere consentito
di farla franca violando il diritto internazionale e le Risoluzioni del
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Inoltre, la COM.ER.IT è convinta che a lungo
termine il proficuo rapporto tra l'Eritrea e le altre nazioni della regione è
essenziale per il mantenimento della pace e della sicurezza e per combattere la
povertà e l'estremismo nel Corno d'Africa. Quindi, a Voi, alla UE ed ai membri
del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite chiediamo di fare ciò che è
etico e morale revocando queste sanzioni ingiuste.

COMUNITA’ ERITREA IN ITALIA

COMITATO MEDIA IN ITALIA

 

PEC
: derres.araia_at_postacertificata.gov.it

 

                                                



Received on Sat Jan 03 2015 - 16:44:25 EST

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