(Avvenire, Italy) Pistelli: «Obbligatorio dialogare con l'Eritrea» (mandatory dialogue with Eritrea)

From: Biniam Tekle <biniamt_at_dehai.org_at_dehai.org>
Date: Sat, 19 Jul 2014 09:39:02 -0400

See bottom for original Italian article
**************************************
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/pistelli-obbligatorio-dialogare-con-eritrea.aspx

Internet auto-translation
Interview
Article Title
Pistelli: <<Mandatory dialogue with Eritrea>>

On the agenda of the Presidency is written "African migration and
development cooperation '. But it reads "emergency landing", because it
means countering human trafficking and prevent the journeys of hope. To
Lapo Pistelli, Deputy Foreign Minister with responsibility for Africa in
Florence tomorrow will chair a two-day informal summit with the 27 Eu
Ministers of development, tap explain Italian proposals, but especially
since 11 days ago met to address the issues of migration and trafficking of
men the Eritrean dictator Isaias Afewerki, the man who in 20 years has
turned Eritrea in an isolated barracks and rogue State by the international
communityunder Un embargo and under investigation of glass palace for
violation of human rights and to the unlimited military service. That is,
the causes of the exodus towards the EU.

* What has the Eu partners Italy in migratory field?*
To field long-term policies that look at demographics. In 1950, Europe had
three of the African population in 2002 were at par, in 2050, Africa will
have three times the population of Europe. In a century, four generations,
the situation is reversed. The only you have a structured relationship with
the continent.

* Of what kind? *
Firstly, the EU must create in Africa 500 million jobs with sustainable
agriculture and energy. Then we must stabilize fragile countries and marked
by conflict. To those who object that the presence in the Central African
Republic or Horn is a waste of time because they are distant lands, I
answer that they are until they decide to move thousands to seek refuge and
salvation elsewhere. Finally, it should be managed with these countries
immigration or emergency escapes from the Libyan collapse. We need to talk
to all six countries of the Horn plus two of transit to handle an
unstoppable phenomenon. Europe cannot tolerate human trafficking which
affects Eritreans, Sudanese and Somalis were imprisoned and tortured during
transit from Sudan to Libya.

*But what guarantees can offer Afewerki's regime?*
No, but it's the only interlocutor. Inter alia in excellent shape, as it
reads on his State of health.

* What answered on human trafficking? The UN accuses members of his
Government of involvement and ...*
That there is collusion in Libya and Italy and that you can't download all
the responsibility on his Government. My argument is that a country
isolated and sanctioned that will roll sticks tend to behave
irrationally. Better
to try to sign him on issues. They have enormous difficulties, by September
30 thousand Eritreans have landed on our shores. The policy of isolation is
not fruitless. My reasoning in meetings with him and with the somali
Government, Sudanese, Ethiopian and gibutino is this: African regions
stabilized developed economically. It is their interest to cooperate with
the African Union and the European one. We depart from the traffic and the
fight against corruption, border police issue on which all agree to sit at
a table. In October will be convened a euro-African Conference, maybe in
Sudan. You can't talk to the UN report.

* Not even prevent the entry of human rights rapporteur like Asmara. The
forced militarization and unlimited on which the UN investigates and from
which the Eritreans are fleeing en masse is the unresolved conflict with
Ethiopia. The Italy what can it do?*
The area Babde contention is Eritrea. The situation then is frozen since
2001. I am the first back to Asmara after years and Ethiopia, the region's
leader, has not disappointed my visit. And Somalia achieve the Embassy in
an airport area. The Italy wants to return to work in the Horn of Africa
where he left a positive legacy.

* And in Libya?*
Press on the new Government to accept the UNHCR and adhere to the Geneva
Convention. It is not easy, the 10% of the Libyan economy derives from the
traffic, but there is no choice.

* The Foreign Minister will go or not Mogherini Brussels?*
It seems to me that things are moving, that the Minister is appreciated in
Europe and that the Prime Minister has played his cards right.



http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/pistelli-obbligatorio-dialogare-con-eritrea.aspx

Intervista
Titolo Articolo
Pistelli: <<Obbligatorio dialogare con l'Eritrea>>


Nell'agenda del semestre di presidenza è scritto <<migrazioni africane e
cooperazione allo sviluppo>>. Ma si legge <<emergenza sbarchi>>, perché
significa contrastare il traffico di esseri umani e prevenire i viaggi
della speranza. A Lapo Pistelli, viceministro degli Esteri con delega per
l'Africa che domani a Firenze presiederà un vertice informale di due giorni
con i 27 ministri Ue dello sviluppo, tocca spiegare le proposte italiane,
ma soprattutto perché 11 giorni fa ha incontrato per affrontare le
questioni migratorie e del traffico di uomini il dittatore eritreo Isaias
Afewerki, l'uomo che in 20 anni ha trasformato l'Eritrea in uno stato
caserma e canaglia isolato dalla comunità internazionale, sotto embargo Onu
e sotto inchiesta del Palazzo di Vetro per violazione di diritti umani e
per il servizio militare illimitato. Ovvero, le cause dell'esodo verso l'Ue.

* Cosa propone l'Italia ai partner Ue in campo migratorio?*
Di mettere in campo politiche di lungo periodo che guardino alla
demografia. Nel 1950 l'Europa aveva il triplo della popolazione africana
nel 2002 eravamo alla pari, nel 2050 l'Africa avrà il triplo della
popolazione europea. In un secolo, quattro generazioni, la situazione si è
capovolta. L'unica è avere un rapporto strutturato con questo continente.

* Di che tipo? *
Anzitutto l'Ue deve creare in Africa 500 milioni di posti di lavoro con
l'agricoltura sostenibile e l'energia. Poi dobbiamo stabilizzare i paesi
fragili e segnati da conflitti. A chi obietta che la presenza nel Corno o
in Repubblica Centrafricana è una perdita di tempo perché sono Paesi
lontani, rispondo che lo sono finché non decidono di muoversi a migliaia
per cercare rifugio e salvezza altrove. Infine, va gestita con questi Paesi
l'emergenza immigrazione o le fughe derivanti dal collasso libico. Abbiamo
bisogno di dialogare con tutti i sei paesi del Corno più i due di transito
per gestire un fenomeno inarrestabile. L'Europa non può tollerare il
traffico di esseri umani che colpisce eritrei, sudanesi e somali
imprigionati e torturati durante il transito dal Sudan alla Libia.

*Ma che garanzie può offrire il regime di Afewerki?*
Nessuna, ma è l'unico interlocutore. Tra l'altro in eccellente forma, visto
quanto si legge sul suo stato di salute.

*Cosa le ha risposto sul traffico di esseri umani? L'Onu accusa esponenti
del suo governo di coinvolgimento...*
Che ci sono collusioni in Libia e in Italia e che non si può scaricare
tutta la responsabilità sul suo governo. La mia tesi è che un Paese isolato
e sanzionato a cui si tirano bacchettate tende a comportarsi
irrazionalmente. Meglio provare a ingaggiarlo sui problemi. Hanno enormi
difficoltà, da settembre 30 mila eritrei sono sbarcati sulle nostre coste.
La politica dell'isolamento non ha portato frutti. Il mio ragionamento
negli incontri con lui e coi governi somali, sudanesi, gibutino ed etiope è
questo: le regioni africane stabilizzate si sono sviluppate economicamente.
È interesse loro cooperare con l'Unione africana e quella europea. Partiamo
dal traffico e dalla lotta alla corruzione della polizia di frontiera, tema
su cui tutti accettano di sedersi a un tavolo. A ottobre verrà convocata
una conferenza euro-africana, forse in Sudan. Non si può dialogare a colpi
di report Onu.

* Nemmeno impedire l'ingresso del rapporteur sui diritti umani come fa
l'Asmara. La militarizzazione forzata e illimitata su cui l'Onu indaga e da
cui fuggono in massa gli eritrei nasce dal conflitto irrisolto con
l'Etiopia. L'Italia cosa può fare?*
La zona contesa di Babde è Eritrea. La situazione poi si è congelata dal
2001. Sono il primo tornato all'Asmara dopo anni e all'Etiopia, leader
della regione, non è dispiaciuta la mia visita. E in Somalia realizzeremo
l'ambasciata nella zona aeroportuale. L'Italia vuole tornare a impegnarsi
nel Corno d'Africa dove ha lasciato un'eredità positiva.

* E in Libia?*
Occorre premere sul nuovo governo per accettare l'Acnur e aderire alla
Convenzione di Ginevra. Non è facile, il 10% dell'economia libica deriva
dal traffico, ma non c'è scelta.

*Il Ministro degli Esteri Mogherini andrà o no a Bruxelles?*
Mi pare che le cose si muovano, che il ministro sia apprezzata in Europa e
che il premier abbia giocato bene le sue carte.
Received on Sat Jul 19 2014 - 09:39:43 EDT

Dehai Admin
© Copyright DEHAI-Eritrea OnLine, 1993-2013
All rights reserved