Un agguato in piena regola all'uscita del ristorante. Vittima dell'aggressione, avvenuta ieri sera intorno alle 23, è l'ambasciatore dell'Eritrea in Italia, Pietros Fessehazion. Il diplomatico è stato assalito da due uomini muniti di una mazza chiodata al termine di una cena in un ristorante eritreo in via Montebello, zona Castro Pretorio. Uno dei due è stato individuato e fermato a distanza di un paio di ore dalla polizia. Si tratta di un 34enne appartenente alla comunità eritrea romana. Sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice. Sul caso indagano gli agenti del commissariato Viminale, coordinati dal pm Carla Canaia.

L'ambasciatore è stato subito soccorso e medicato al policlinico Umberto I per una ferita alla mano, giudicata guaribile in 7 giorni. Più grave il collaboratore, che era insieme a lui e a una terza persona, che è stato ricoverato con 30 giorni di prognosi per un trauma cranico e una frattura dello zigomo: ha cercato di proteggere l'ambasciatore ed ha avuto la peggio.
 
L'accusa contestata all'arrestato è tentato omicidio. Insieme al complice si sarebbe scagliato contro l'ambasciatore gridando "ti uccido", per poi
 
 fuggire fra le vie limitrofe alla stazione Termini. Stando alle prime ricostruzioni il movente dell'aggressione sarebbe legato a motivi politici. Già in passato ci sarebbero stati attriti tra l'ambasciatore e uno dei suoi aggressori. In un'occasione più di un anno fa, durante una riunione, il diplomatico sarebbe stato contestato apertamente proprio da quell'uomo, che lo aveva attaccato addebitandogli presunte carenze nella gestione della comunità eritrea.